Il corto è tratto da un film che ne è composto in totale da 11 affidati ad altrettanti registi. Cortometraggi di 11 minuti, 11 come il giorno della catastrofe delle Torri Gemelle. Ogni corto porta avanti tesi differenti e contrastanti su quanto accaduto a New York.
Uno dei migliori è senza dubbio quello realizzato da Sean Penn che non prende posizioni, non dà giudizi, ma si limita a rappresentare il dolore; un dolore nella sua solitudine e tristezza, ma anche nella sua poesia.
Contrapposizioni tra luce e ombra, tra verità e finzione.
Può una morte ridare una vita e nuova linfa? E’ meglio rimanere al buio senza affrontare la realtà?
Oltre alla perfetta regia di Penn, si aggiunge la maestria dell’unico attore in scena, il grandissimo Ernest Borgnine, protagonista di oltre cento film, dagli anni ’50 ad oggi: premio Oscar come miglior attore per “Marty, vita di un timido”, possiamo ricordarlo anche in “Johnny Guitar”, “Quella sporca dozzina”, “Il mucchio selvaggio”, “1997 Fuga da New York” e ancora nei nostri italianissimi “Poliziotto Superpiù” con Terence Hill e nel più recente “La cura del gorilla” al fianco di Claudio Bisio!