A intuire per primo le potenzialità del virus responsabile dell'Aids nella terapia genica è stato proprio l'attuale direttore del Tiget Luigi Naldini, che nel 1996 ha descritto sulle pagine di Science
come uno dei virus più temuti, opportunamente modificato, potesse
risultare molto efficiente per trasportare geni all'interno di cellule
che normalmente non si replicano, come quelle del sistema nervoso.
I
vettori virali così ottenuti conservano
soltanto il 10% della sequenza originaria di Hiv, ma mantengono la sua
naturale capacità di introdursi nelle cellule e trasferirvi materiale
genetico.