Dopo Michael Jackson, si torna a parlare di personaggi che, noti per una carriera apparentemente ben lontana da tematiche cinematografiche, hanno invece dato il loro contributo al mondo della celluloide.
Questa volta è il caso di Mike Bongiorno, padre della televisione italiana e famigerato conduttore di Quiz che ha lasciato il mondo terreno lo scorso 8 Settembre e al quale dedichiamo questo speciale in omaggio alla sua carriera, anche cinematografica!
Bongiorno nacque a New York nel lontano 1924 e la location della sua infanzia contribuì notevolmente alla sua formazione “televisiva” che lo favorì nell’importare in Italia il gioco a premi e nell’impostare un nuovo format con sponsor incluso.
Il primo quiz in tv, dopo esperienze radiofoniche, fu “Lascia o Raddoppia?” e l’anno di messa in onda il 1955.
Forse non tutti sanno che nello stesso anno, mentre intratteneva milioni di spettatori, Mike Bongiorno maturava ambizioni ben diverse ed intraprendeva, contemporaneamente ai suoi show, il ruolo di attore in ben tre film: nel primo, di Luigi Zampa, intitolato “Ragazze d’oggi”, impersonava, insieme a Paolo Stoppa, uno dei tre spasimanti di altrettante tre sorelle in una commedia sentimentale di poco rilievo.
La seconda pellicola datata 1955 vide Bongiorno non solo nella parte che più gli si addiceva, quella del conduttore di una trasmissione televisiva in cui bisognava indovinare un brano musicale, ma anche nel ruolo di sceneggiatore insieme al regista Stefano Canzio e al più noto Lelio Luttazzi; titolo del film “Motivo in maschera” dall’omonima trasmissione radiofonica.
L’ultimo dello stesso anno, a cavallo con il ’56, fu “Il prezzo della gloria” un film di guerra, genera davvero curioso per l’ormai noto presentatore che interpretò un rigoroso ufficiale di Marina; è la storia di un rapporto conflittuale tra un Comandante molto severo di un cacciatorpediniere e il suo Primo Ufficiale intento a portare a termine una pericolosa missione.
Mike Bongiorno sembrava non voler demordere e continuò nel 1956 con un’altra pellicola: “I Miliardari”, commedia in cui due ricchi industriali si mettono d’accordo per far sposare i loro figli non del tutto bellissimi…
Quasi sicuramente lo scarso successo sul grande schermo, che si contrapponeva all’enorme seguito avuto in RAI, ha pesato sulle scelte e sul futuro della carriera di Mike.
I riscontri positivi del suo Quiz erano talmente tanti da spingere addirittura il grande Totò ad intitolare uno dei suoi film più simpatici col nome del famigerato gioco a premi, “Totò lascia o raddoppia?”, sempre del 1956. Mike, ovviamente, non poteva che interpretare sé stesso nell’atto di interrogare il concorrente De Curtis. Memorabile la scena in cui domandò il nome di un cavallo dando la possibilità di vederne solo il primo piano in fotografia: la gag giocava sul fatto che il cavallo aveva la bocca chiusa e siccome “a caval donato non si guarda in bocca”, il suo nome doveva essere Donato!
Da questo momento della sua vita in poi, Mike Bonqiorno fece solamente dei piccoli cameo in altre produzioni cinematografiche interpretando sempre sé stesso e scherzando con molta autoironia sui suoi quiz e sul suo modo di condurre.
Tra le tante pellicole, sono da ricordare: “Il giudizio universale” di Vittorio DeSica (1961),
“La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza?” di Giulio Petroni (1972) in cui interpretava un certo Mike Goodmorning (!!!) con cappello e cinturone da cow-boy insieme a Tomas Milian in un demenziale spaghetti-western;
il bellissimo “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola (1974) in cui, durante una puntata del “Lascia o Raddoppia?” invalidava la domandona finale del concorrente Stefano Satta Flores preparato in materia di cinema, che contestava il motivo per cui, il bambino protagonista di “Ladri di Biciclette”, si metteva a piangere in una scena del film.
Forse la più divertente apparizione di Bongiorno è all’interno di un film “trash” dell’82 dal titolo “Sogni mostruosamente proibiti” interpretato da Paolo Villaggio: quando il protagonista si mette a sognare di diventare miliardario grazie ad un gioco a premi, ecco che compare l’impeccabile Mike che stordisce il concorrente con domande difficilissime; ma Paolo Coniglio (Villaggio) è preparatissimo su tutto quello che riguarda lo sport fino ad arrivare a saper ripetere tutti i nomi degli spettatori della curva sud, settore H, della partita del 1962 Brasile-Uruguay compreso il soprannome dell’ultimo della lista, detto … U’Carcamagno !
La sua ultima apparizione sul grande schermo sembra risalire al 1999 nel film di Marco Pozzi “20 – Venti”, tra l’altro prodotto dalla moglie e dal figlio minore di Mike.
Un importante apporto al mondo del cinema viene proprio dall’aver fondato con la Moglie la casa di produzione Bongiorno Productions (ce la immaginiamo pronunciata col suo impeccabile accento americano) in cui lavora tutta la famiglia soprattutto in ambito documentaristico.
Seguono in tempi più recenti tutti gli spot pubblicitari insieme a Fiorello con cui ha divertito tutto il pubblico, ma, cosa più importante, si è divertito in prima persona con la sua particolare ironia e autoironia che, purtroppo, durante la sua carriera fatta di notai, domande rigorose e regole severe, è uscita allo scoperto di rado.
In fin dei conti, un predicatore dell’Allegria come lui non poteva che essere allegro!