Harry Hinkle (Jack Lemmon) è un cameraman che durante una
partita di football americano subisce un infortunio da cui però non riporta
alcuna lesione. Willie Gingrich (Walter Matthau), suo cognato nonché avvocato
senza scrupoli, lo induce ad inscenare una paralisi per ottenere un grosso
risarcimento dall’assicurazione. Harry, dapprima contrario, si lascia
convincere ed inizia a mettere in scena l’inganno. L’operazione riesce e, nonostante
i meticolosi controlli dei medici e le indagini degli investigatori
assicurativi, Harry ottiene un indennizzo. Ma quando tutto sembra essersi
concluso per il meglio scatta un imprevisto.
Billy Wilder (1906-2002) è stato uno dei più prolifici
registi di Hollywood e la sua attenzione si è incentrata principalmente sulle
commedie (ma non dimentichiamo alcuni suoi capolavori drammatici come “La
fiamma del peccato” e “Viale del tramonto”). Con “Non per soldi…ma per denaro”
(il titolo originale è “The Fortune Cookie”) Wilder mette per la prima volta in
scena la “strana coppia” Lemmon – Matthau (quest’ultimo vinse l’Oscar come
miglior attore non protagonista) ottenendo un risultato straordinario. I due
incarnano infatti personalità contrapposte: uno (Matthau) è arrivista e
imbroglione, l’altro (Lemmon) è semplice ed onesto ed il suo tentativo di
immedesimarsi in un ruolo che non gli appartiene (il truffatore) è destinato a
fallire. Una simile accoppiata non poteva che produrre effetti esilaranti anche
grazie alle numerose battute di cui è costellato il film che, nonostante la
durata (circa due ore), scorre velocemente lasciando allo spettatore una
sensazione di benessere.
Oltre alla maestria
del regista ed alla bravura indiscutibile degli interpreti ha contribuito alla
grandezza del film anche la sceneggiatura scritta da Wilder assieme a I.A.L. Diamond,
uno dei suoi più fidati collaboratori dai tempi di “Arianna” (1957) e “A
qualcuno piace caldo” (1959).