Johnny Depp si pronuncia "DEP" e non "DIP" !!! Se no vi taglia la gola!
Che dire... iniziamo questa rubrica parlando di un film appena uscito nelle sale.
Mentre spensierati guardavamo i Puffi in tv a qualcuno è venuto in mente di saltellare per Broadway narrando le vicende del “Barbiere di Siviglia” in versione horror. A dire il vero io l’ho sempre pensato che a furia di dire "Figaro qua, Figaro là, Figaro su, Figaro giù", alla fine quello si faceva rodere e cominciava a sgozzare tutti. Possiamo quindi considerare a tutti gli effetti Sweeny Todd, questo è il titolo del film, una sorta di sequel dell’opera di Rossini.
E solo a quella testa di Tim Burton poteva venire in mente di farci pure un film.
Ma come? Semplice, con la sua ricetta! Johnny Depp, truccato come la mia faccia quando vado a fare il prelievo del sangue e non trovano la vena e la moglie (di Burton non di Depp) Helena Bonham Carter che di “bonham” c’ha solo il nome e che, citando il grande Troisi, prima che pronunci tutto il nome per chiamarla “quella già se n’è scappata via”! Un’attrice che se non avesse sposato zio Tim , FORSE avrebbe lavorato nel cinema... sotto casa sua a strappare i biglietti e verso la quale il regista prova un senso di devozione enorme, secondo solo a quello di Benigni nei confronti di Nicoletta Braschi che ce la propina ogni volta come esempio di musa ispiratrice di bellezza e di pensieri d’amore.
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Tim, dalla tariffa agevolata senza scatto alla risposta, lascia campo libero agli attori che improvvisano sgozzando a destra e a manca anche gli addetti alle luci e ai microfoni costringendo la produzione a fermare le riprese per qualche settimana. |
Ovviamente Burton ne approfitta per usare la foga di Depp con i suoi maialini d’allevamento per gustarsi, al termine delle riprese, un lauto pranzo a base di insaccati.
E ne approfitta anche per togliersi uno sfizio: far sgozzare “Severus Piton” prima che faccia male ad Harry Potter e che effettivamente sta un po’ sulle balle a tutti sin dal primo episodio. Anche in questo film, infatti, fa la parte più antipatica che si potesse scrivere... chissà com’è che gli viene così bene...
Poi recitano pure: un palloso marinaio che si innamora della figlioccia di Piton, rinchiusa in casa dalla nascita, solo guardandola da lontano dietro una finestra col riflesso del sole sul vetro; la figlioccia di Piton che fa finta di innamorarsi a sua volta solo perché vuole scappare; Borat, ripulito per l’occasione.
Insomma un film inutile dove si tagliano gole mentre si canticchiano allegri motivetti! Ma dico io, o sgozzi o canti !! Io già non riesco a cantare mentre faccio la doccia che, se mi distraggo, mi va il sapone negli occhi!!!
Ad una sola cosa è servito questo film! A farci capire finalmente una grande verità!...Ce lo eravamo chiesto tante volte e alla fine, qui, abbiamo avuto la conferma: Tim Burton è bi-sex!
Questa la rivelazione che ci si è palesata sul grande schermo durante la scena dell’onirico matrimonio che Mrs Lovett sogna di avere con Mr Todd. …specie la scena del “Può baciare la sposa” in cui quel povero barbiere che non si sturba manco a sgozzare signorotti londinesi, manifesta qualche difficoltà a piazzare un bacino sulle tumefatte labbra della Carter. Capisco lei… quando te se ripresenta Johnny Depp sull’altare?!? Capisco lui… per esigenze di copione si fa questo ed altro, ma… a Tim Burton…chi lo capisce???Saranno buoni tre film che ce li pone e ripropone insieme (“La fabbrica di cioccolato”, questo e il doppiaggio di “La sposa cadavere”) e alla fine c’ha fatto scappa’ la storia.
Allora la spiegazione è solo una: ama lei: è la moglie, l’ha sposata, i due figli, casa, casa al mare con giardino, pizza davanti alla tele, amore, intimità, ma in tutto questo bel quadretto c’è anche un Lui, Johnny, e se proprio di attrazione fisica non si può parlare, certo, una qualche forma di infatuazione artistica c’è. Tanto che all’alba dell’ultimo dei suoi capolavori, quel genio artistico di Timmy non ce la fa più e, per riuscire a conciliare quello che nella vita forse non potrebbe, piazza la i suoi idoli e li unisce in un amore morboso nello stesso tempo candido e solidale.
Se da un lato questa certezza prendeva sempre più piede nelle nostre vite, dall’altro un fastidio di quelli cosmici aumentava coll’avvolgersi della pellicola nella bobina: ma dico io, come nomignolo con cui Mrs Lovett suole chiamare per tutto il film il suo amato e tanto sospirato barbiere che, mentre lei lo amava, prima era sposato con un’altra, poi in prigione per quindici anni, poi ancora torna, ma non se la fila di pezza e vede solo la vendetta, si può scegliere “Mr.T”????!!!!
Non so quanti anni avete voi, oh lettori, ma se siete nati negli anni ’70, allora di Mr.T per voi ce n’è solo uno !
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Vi immaginate quindi cosa può voler dire vedersi tutto un film in cui uno spietato e sanguinario barbiere invece di farvi paura vi appare, ogni volta che lo chiamano, con una cresta di capelli crespi neri in testa, giubbetto di jeans strappato sulle maniche e catenazze dorate al collo e ai polsi ???
Buon film a tutti dai vostri
L'Irriverente & Fujiko
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