In una caldissima giornata d’estate, in una pizzeria italiana di Brooklyn, si vivono tensioni razziali tra il proprietario del locale, Sal, e alcuni ragazzi afroamericani del luogo.
Già dalla sigla di testa si può entrare nel pieno della storia che avrà luogo: una ragazza armata di guantoni da pugile, infatti, balla sulle note della canzone “Fight the Power” dei Public Enemy, un brano aspramente critico nei confronti della società americana e il fallimento dell’integrazione razziale.
E’ il terzo film di Spike Lee che ha fatto dell’antirazzismo uno dei suoi leitmotiv. Ispirato da fatti realmente accaduti negli anni ’40, riesce a costruire un lucido discorso senza fronzoli o senza perdersi sui buoni sentimenti.
Da Wikipedia, l’enciclopedia su internet, segnaliamo che il film ha ricevuto due nomination agli Oscar come migliore sceneggiatura originale e come miglior attore non protagonista (Danny Aiello); nel
1999 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti e la rivista Sight and Sound ha inserito il film al sesto posto della classifica dei film più belli degli ultimi venticinque anni.
Insomma, di motivi per vederlo ce ne sono tanti!