In una stagione che ha visto uscire nelle sale film d’animazione di straordinaria qualita’ come Toy Story 3, Cattivissimo me e Rapunzel, la Dreamworks ha lanciato il suo prodotto, valendosi della regia di Tom McGrath, che aveva diretto gli episodi di “Madagascar”. Qui l’”eroe” e’ un piccolo alieno blu, con un gran testone e due occhi molto espressivi, a cui e’ toccato in sorte il ruolo del cattivo.
Rapidamente l’incipit del film: due neonati vengono sparati via su due piccole astronavi da un pianeta in via di estinzione (chiaro il riferimento a Superman), atterrando sulla Terra in ambienti diversi: uno, Metro Man, bello, atletico e pieno di ogni virtu’, in una famiglia benestante; l’altro, Megamind, magrolino, bruttino e…BLU, va a finire in un penitenziario dove viene “educato” dai fuorilegge li’ rinchiusi. Il loro destino e’ segnato: Metro Man sara’ l’eroe della citta’, Megamind sara’ il “cattivo” in perenne lotta con Metro Man, uno mette in pericolo la città, l'altro salva le persone. Almeno fino a che, inaspettatamente, Megamind non riesce nell'impresa che per antonomasia è negata ai cattivi da fumetto….
La Dreamworks ha sempre cercato, sin da Shrek, di produrre film che giocassero sulla parodia di personaggi delle favole o del cinema, non sempre riuscendo ad ottenere risultati degni di memoria.
Questo film fa eccezione perche’ la sceneggiatura ed il dialogo sono originali e molto divertenti: Megamind mostra spesso il vero lato del suo carattere, un buono “costretto” dagli eventi della vita a fare il cattivo, pieno di umanita' e di simpatia (la scenette con il suo aiutante Minion, un pesce ovviamente bruttissimo racchiuso in una bolla d’acqua che fa da testa ad un robot, sono tra le piu’ divertenti del film), capace di innamorarsi anche quando l’amore e’ impossibile (piu’ umano di cosi’..).
Molto divertente la parte del film in cui si dedica all’addestramento di un altro super-eroe “buono” per poterlo sfidare, che fa il verso alle analoghe le scene di Karate’ Kid. Geniale la citazione di Marlon Brando nella parte del padre di Superman, che Megamind, con la sua straordinaria capacita’ di metamorfosi, impersona con tanto di capelli bianchi con il ciuffo!
Tecnicamente apprezzabile e’ il tentativo, in buona parte riuscito, di imitare la Pixar nella capacita’ di infondere ai personaggi una serie di espressioni che li fanno “recitare” anche nei momenti di solo dialogo, in cui riescono ad esprimere i propri sentimenti e quindi a coinvolgere lo spettatore. Siamo quindi di fronte ad un capolavoro come i tre film citati all’inizio della recensione? Onestamente no, non siamo a quei livelli, ma il film e’ divertente e godibile, anche grazie alla sceneggiatura ed ai dialoghi mai banali a cui hanno partecipato consulenti del calibro di Ben Stiller, Guillermo del Toro e Justin Theoux.
Una citazione merita l’ottimo doppiaggio in italiano, che aveva il difficile compito, riuscito, di eguagliare i dialoghi originali di Will Ferrel (Megamind), Brad Pitt (Metro Man) e Tina Fey (Roxanne). In definitiva un buon film che fara’ divertire gli amanti del genere, sia grandi che piccoli…