Kenneth Branagh ha preso un grosso rischio quando ha accettato l'offerta della Disney di dirigere la versione umanizzata di Cenerentola. Il cartoon e' uno dei piu' riusciti della Disney, il personaggio un autentico mito delle favole, come poteva Branagh riuscire a fare un film originale?
Eppure il regista nordirlandese e' riuscito a compiere il miracolo, entrando in sintonia con lo stile classico Disney tanto da confezionare un'opera che non si discosta, se non per qualche dettaglio, dalla tradizione narrativa dello Studio, ma al tempo stesso offre uno sguardo nuovo e fresco sulla fiaba, costruendo uno spettacolo meraviglioso, in cui le scenografie, i costumi, le musiche e le interpretazioni contribuiscono a farci immergere nel mondo incantato della favola.
Da grande attore quale e' egli stesso, Kenneth Branagh sa dirigere benissimo gli attori, ed il compito diventa facile quando si ha a disposizione una stella di prima qualità come Cate Blanchett, una matrigna molto diversa dallo stereotipo della favola: la sua Lady Tremaine è una donna vera, la cui esistenza è stata segnata da un grave lutto che l'ha privata della felicità, ed ha deciso perciò di perseguire ad ogni costo la sicurezza economica per sé e per le figlie. Sarcastica, carismatica, elegantissima, l'attrice svetta sul resto del cast con le sue argute frecciate, gli sguardi di ghiaccio e la voce profonda da dark lady.
A controbilanciare il suo strapotere sulla pellicola troviamo una Cenerentola fresca e graziosa interpretata dalla star di Dowton Abbey, Lily James. L'attrice non si discosta troppo dal canone, ma aggiunge un pizzico di modernità a un personaggio di cui, per la prima volta, la sceneggiatura di Chris Weitz accentua l'indipendenza di giudizio. Cenerentola è docile, saggia, ma non remissiva e in più occasioni mostra di tener testa alle avversità rivendicando il proprio pensiero e sacrificandosi volontariamente per il bene dei suoi cari.
Al suo fianco un altro interprete proveniente dalle serie televisive, Richard Madden da Il Trono di Spade. Madden dimostra di possedere il carisma e l'aspetto per incarnare un principe azzurro intelligente e indipendente, pronto a venir meno ai voleri del padre e a mettere da parte il bene del regno per perseguire un ideale romantico. L'attrazione fra i due personaggi è palese fin dalla prima sequenza in cui si incontrano mentre cavalcano nel bosco, ed esplode durante la spettacolare scena del ballo in cui Branagh sfodera tutta la sua maestria dietro la macchina da presa: i volteggi di Cenerentola, in un meraviglioso vestito azzurro che si apre come una nuvola ad ogni piroetta, ci fanno rimanere incantati...
Ogni sequenza di Cenerentola è costruita benissimo: i campi lunghissimi che inaugurano la narrazione introducendoci nel reame di Cenerentola (l'equivalente visivo del C'era una volta), che si alternano con i piani fissi per presentare i personaggi, e con straordinarie sequenze in cui i virtuosismi visivi possiedono davvero la qualità della favola.
Sono una gioia per gli occhi la trasformazione di Cenerentola per il ballo, complice un irresistibile cameo di Helena Bonham Carter nei panni di una fata madrina simpaticissima e sbadata, la gia' citata sequenza del ballo, in cui Branagh dà il massimo sfruttando al meglio la grazia di Lily James, lo splendore dei costumi realizzati da Sandy Powell, le incredibili scenografie di Dante Ferretti che, per l'illuminazione della sala da ballo, ha usato migliaia di vere candele facendole sostituire ogni quarto d'ora, e le musiche sognanti di Patrik Doyle.
Vera e propria sequenza di culto è la rocambolesca fuga dal ballo, mentre la mezzanotte sta per scoccare e la carrozza dorata di Cenerentola, lanciata a tutta velocità, si ritrasforma in zucca, i lacché in lucertole, il cocchiere in anatra e i cavalli in topolini.
Grazie Branagh e grazie Disney di averci dato questo bellissimo film per fare sognare la nuova generazione di bambini e genitori (soprattutto le bambine e le mamme...).