Premetto che chi vi scrive non può fare a meno di paragonarlo all'originale del 1951.
Un alieno scende sulla Terra per prendere una difficile, ma definitiva decisione dopo aver studiato per anni il comportamento umano.
Non anticipo quale sia la decisione perchè, anche il prolungato non sapere, contribuisce a sviluppare questo bel fanta-thriller.

La pellicola, più che un remake è una notevole operazione di restyling ! La versione moderna del film culto di fantascienza, il cui titolo forse è per la prima volta più azzeccato quello italiano, è stato portato sullo schermo con palpabile amore per il classico predecessore.
La storia è stata adattata e resa molto più credibile dal punto di vista scientifico, senza però alterarne i contenuti. La trama ricalca fedelmente la sceneggiatura originale e i personaggi sono ben caratterizzati nonostante il "non" recitare del protagonista.
Il robot GORT, arma di difesa il cui scopo è solo quello di proteggere l'alieno Klaatu, è esattamente come l'avremmo voluto vedere all'epoca; grazie alla computer grafica, di cui non si abusa nel film, il temibile robot viene realizzato con uno stile antico nella sua semplicità e finalmente è rappresentato come un vero gigante di metallo che incute paura per le sue dimensioni e forme umanoidi; finalmente, al piegarsi di un braccio, non più quelle grinze del costume di gomma, ma liscia materia metallica!

Forse, nel finale, la nuova sceneggiatura si discosta di pochissimo dalla prima stesura, mettendo più in evidenza la chiave di lettura religiosa; per la seconda volta, infatti, Keanu Reeves (dopo Matrix) può assurgere al ruolo simile a quello di un messia; dopotutto la pellicola è farcita di riferimenti religiosi (sicuramente non ai livelli esasperati con cui propone i suoi film M. Night Shyamalan), ma senza minimamente intaccare la trama che rimane pur sempre fantascientifica.

Unica nota di demerito per i nostalgici: non viene pronunciata, mentre poteva essere inserita tranquillamente senza cadere nel ridicolo, la storica frase "Klaatu Barada Nikto!" pronunciata, nell'originale, dall'eroina di turno per fermare il robot.

In conclusione penso che: per i cultori del classico di fantascienza, questo film rappresenta un bellissimo omaggio e ottiene anche una propria identità; per gli appassionati di fantascienza (e basta), è senza dubbio un buon film che rimane originale nel panorama delle produzioni hollywoodiane; per coloro a cui piace andare al cinema e guardare la tv, può rappresentare una sorta di ottimo episodio della serie X-Files.
Da qualsiasi punto di vista è comunque consigliato!

Per chi vuole scendere più in profondità e non soffermarsi a godere solo dell'atmosfera thriller o degli effetti speciali, c'è da dire che è agghiacciante la tematica proposta.
Di agghiacciante c'è il fatto che è la stessa affrontata più di cinquanta anni fa e da allora non è migliorato niente, anzi... e questo è espresso bene nel film, tutto perfettamente relazionato e adattato ai tempi in cui è ambientato.
Evidentemente con la Terra, o meglio con i terrestri, non si ottiene alcun effetto neanche se si annuncia loro uno spaventoso ultimatum!

E' difficile spiegare oltre senza svelare nulla della trama. Posso solo dire che, se nel '50 i messaggi che il regista voleva lanciare erano per lo più pacifisti; oggi si aggiungono senza via di scampo anche quelli ambientalisti.

C'è una frase, fra tutte, che può far venire seri dubbi esistenziali se ci si sofferma troppo sopra:
"Se la Terra muore, noi muoriamo. Se noi muoriamo, la Terra vive".