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Il gusto degli altri

(di Foster Kane)
 

Castella (Jean Pierre Bacri) è un ricco imprenditore che conduce una vita monotona: al di là degli affari il suo unico passatempo è costituito dalla televisione. Anche con la moglie i rapporti non sono i migliori. Una sera si trova casualmente e suo malgrado ad assistere ad una rappresentazione teatrale in cui vi recita una sua nipote. Egli resta colpito dall’interpretazione dell’attrice, Beatrice (Brigitte Catillon), che è anche l’autrice del testo. Castella ricorrerà ad ogni mezzo pur di avvicinarsi a Beatrice, iniziando a prendere ripetizioni di inglese da lei e a frequentare il giro di artisti che ruota attorno alla donna. Le differenze culturali sono evidenti ma mentre lui sembra non farci caso, gli altri si e pur accettandolo nel loro gruppo lo deridono. Anche Beatrice non nutre ammirazione e sentimenti per l’uomo ma alla fine…

Il film, opera prima di Agnès Jaoui, è una piacevole commedia sui sentimenti che ha i suoi punti di maggior pregio nell’interpretazione di tutti gli attori, nel montaggio (oltre alla storia di Castella il film segue anche le vicende di altri personaggi sempre legati a quello principale) e nella bella sceneggiatura scritta oltre che dalla regista (che qui si ritaglia il ruolo di Manie, la cameriera del locale in cui i protagonisti si raccolgono) anche dal suo compagno nella vita Jean Pierre Bacri. Ne “Il gusto degli altri” è possibile avvertire l’influsso di un certo cinema francese, a partire da Alain Resnais e non un caso che la coppia Jaoui – Bacri abbia lavorato con il maestro francese sia in “Smoking” e “No smoking” (1993), come autori, che in “Parole, parole, parole…” (“On connait la chanson”, 1997), sia come autori che interpreti. Ravvisabile anche una somiglianza con il cinema di Lelouch e la sua tematica della casualità: è per una coincidenza che Castella incontra Beatrice, la donna di cui si innamora e per la quale è disposto a cambiare anche culturalmente. Non ci riesce, ma ciò non ha importanza poiché Beatrice apprezzerà il suo sforzo.

Da segnalare la recente uscita di “Parlez – moi de la pluie”, sempre della coppia Jaoui – Bacri.

 
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