C’era una volta la commedia americana…il genere che ci ha regalato capolavori che hanno fatto ridere intere generazioni e’ ormai merce rarissima: i produttori di Hollywood l’hanno dimenticata e preferiscono investire in film che, per sperare di essere candidati all’Oscar (e godere dei ricchi guadagni e delle critiche “elegiache” che vengono dedicate ai film che riescono a raggiungere una “Nomination”…), debbono essere drammatici, pesanti e..”problematici”. Eppure oggi ci sarebbe tanto spazio per le commedie intelligenti, fatte con garbo e vivacita’, con un dialogo brillante e spiritoso: al Cineforum abbiamo proiettato, come primo film, “La maledizione dello Scorpione di Giada” di Woody Allen e, a giudicare dalla reazione del pubblico, come sempre competente, si sente il bisogno di ridere con intelligenza! E lo dimostra anche il successo avuto dall’italiano “Lezioni di cioccolato” nel Cineforum precedente, primo assoluto nelle votazioni dei frequentatori del sito.
Perdonatemi questo lungo preambolo, ma il film di cui vi parlo appartiene a quella specie ormai rara di commedie che, grazie al soggetto (e’ tratto dal best-seller “The Confessions of a Shopaholic” di Sophie Kinsella), ai dialoghi brillanti e ad una protagonista simpaticissima come Rebecca Bloomwood (Isla Fisher, che avevamo visto interpretare la deliziosa April in “Certamente, forse” recensito in questa sezione del Cineforum) riesce a divertire ed a rendere felici gli spettatori amanti di questo genere. Era ora…
La storia raccontata dal regista P. J. Hogan (gia’ noto per aver diretto “Il matrimonio del mio migliore amico” con Julia Roberts) e’quella di una ragazza, Rebecca, che e’ una compratrice compulsiva (bellissima la parola inglese “shopaholic”): non sa resistere ai richiami delle vetrine griffate, in cui i manichini si animano di fronte ai suoi occhi per sedurla ed attirarla ad acquistare oltre le sue possibilita’. Risultato inevitabile: carte di credito prosciugate ed un agente del recupero crediti che la perseguita implacabilmente…
Rebecca rappresenta quello che un po’ tutti noi, qualche volta, siamo: la seduzione dell’acquisto prima o poi ci prende quando meno ce l’aspettiamo ed e’ per questo che il personaggio lo sentiamo vicino, anche con tutti i suoi eccessi. Ma Rebecca non e’ solo shopping, e’ una donna sensibile ed intelligente che sa dare il giusto valore alle cose e che riesce a ricostruirsi una vita grazie al suo entusiasmo ed alla sua eccezionale vivacita’: per lei il comprare non è soltanto una cura, è anche un metodo di prevenzione del dolore e della noia, una cosa che da’ una gioia cosi' intensa che, anche se per un momento, puo' far dimenticare le asprezze della vita.
Tutto nel film è perfettamente calibrato e fa di “I Love Shopping” un prodotto ineccepibile nel suo genere, grazie al quale si sorride alle simpatiche gag e ci si cruccia quando tutto sembra andare storto, pur consapevoli che nulla potrà rovinare il meritato lieto fine. Da citare la partecipazione di uno stuolo di attori di livello, dalla glaciale direttrice della rivista di moda da cui la nostra simpatica “Becky” anela essere assunta (Kristin Scott Thomas), alla madre interpretata da una sempre simpatica Joan Cusack, al padre in cui rivediamo finalmente il “grande” (in tutti i sensi…) John Goodman, indimenticato interprete di “Barton Fink”, de “Il Grande Lebowski” e di tante commedie travolgenti tra cui ricordiamo il divertentissimo “Sua Maesta’ viene da Las Vegas”.
Consigliato caldamente a tutti quelli che non hanno dimenticato che il cinema e’ anche divertimento ed evasione…