Guido (Valerio Mastandrea) è uno scrittore il cui
ultimo libro è risultato finalista in un concorso letterario. E’ sposato con
Benedetta (Sonia Bergamasco) ed ha una figlia adolescente, Costanza. L’ansia
per il concorso, accompagnata dalle difficoltà lavorative (scrivere gli è sempre più difficile) lo portano a trascurare la famiglia ed in particolar modo
la moglie. In piscina conosce un’ istruttrice di nuoto, Giulia (Valeria
Golino). Tra i due nasce l’attrazione ma frequentarsi è difficile poiché Giulia
è sottoposta alla libertà vigilata. Il rapporto con Benedetta intanto si
affievolisce sempre di più: Guido forse pensa che Giulia possa essere la donna
della sua vita. Purtroppo non sarà così.
“Giulia non esce la sera” segna il ritorno sullo
schermo di Giuseppe Piccioni dopo cinque anni di assenza. La sua mancanza si
sentiva poiché il regista ha sempre realizzato opere dignitose che indagano in
maniera profonda sulle psiche umana con una abilità che (almeno adesso)
appartiene a pochissimi registi italiani. “Giulia non esce la sera”, così come
“Luce dei miei occhi”, è un film che, anche grazie ai dialoghi tutt’altro che
banali, riesce a commuovere e a far pensare. L’unica cosa che forse si potrà
rimproverare al regista è la monotematicità: soprattutto nelle ultime opere la
storia ruota sempre attorno ad un amore sofferto tra un uomo e una donna che
casualmente si incontrano. Tuttavia i risultati sono stati quasi sempre felici
ed è per questo che si segnala all’attenzione del pubblico questo film che
oltre che per la regia e i dialoghi si apprezzerà anche per l'ottima fotografia di
Luca Bigazzi (lo si ricorda anche per “Romanzo criminale” e “Il divo”) e per la
riuscita performance degli attori. Oltre ai due protagonisti principali,
Mastandrea (attore sempre più versatile) e Golino, lo spettatore attento non
potrà non serbare un ricordo per Sonia Bergamasco, la terrorista de “La meglio
gioventù” di Marco Tullio Giordana.