Il dottor Parnassus è da millenni che fa scommesse con il Diavolo. Nell’ultimo secolo, però, mette in gioco la posta più alta della sua lunga esistenza… Per vincere deve riuscire a chiamare a sé cinque anime e senza che queste cedano alle tentazioni del Demonio.
Il modo per riuscirci è mettere su uno spettacolo ambulante con la figlia e un ragazzo e lasciare che le persone si offrano volontarie per attraversare uno specchio magico che li conduce in un mondo fatto a loro immagine e somiglianza.
In tempi moderni, però, è difficile attirare pubblico con uno spettacolo farsesco demodé… Durante il loro itinerario si imbattono in un uomo, salvandolo dal suicidio. Questo, dopo aver perso la memoria, si offrirà di aiutare la compagnia errante ad allestire qualcosa di più accattivante per ottenere maggiori risultati.
La fantasia di Terry Gilliam è già conosciuta (“Le avventure del Barone di Munchausen”, “Brazil”, “L’esercito delle 12 scimmie”, “I fratelli Grimm e l’incantevole strega” tanto per citarne alcuni), ma in questo film è davvero ai massimi livelli. Azzardando un paragone visionario, forse fuori luogo, sembra il lato buono di David Lynch! Ci propone immagini oniriche all’interno di un film già di per sé onirico come lo spettacolo che propone il vecchio Parnassus.
E come il titolo originale suggerisce, “The Imaginarium of Doctor Parnassus”) è l’immaginario di Gilliam, che è anche un po’ Parnassus stesso; un immaginario che è vera arte cinematografica, visiva, la stessa di Melies e delle sue prime rappresentazioni fantastiche all’epoca del muto.
Terry Gilliam, per chi non lo sapesse, è perseguitato da eventi che mettono a dura prova la realizzazione dei suoi film: uno fra tutti, una serie di “catastrofi” naturali che hanno impedito la realizzazione di un film su Don Chisciotte con Johnny Depp; ma come in quel caso non si è demoralizzato traendone un bellissimo documentario sulla realizzazione (dal titolo “Lost in La Mancha”), così in Parnassus ha dovuto affrontare la scomparsa prematura del giovane e bravo Heath Ledger prima della fine delle riprese. Anziché mandare all’aria tutto, è riuscito a portare a termine il suo progetto riscrivendo la sceneggiatura e completando le scene con l’aiuto di tre grandi nomi, amici dell’attore scomparso: Johnny Depp, Jude Law, Colin Farrell.
Come? Scopritelo da soli.
Il risultato è un inno alla vita e un meraviglioso omaggio a Heath.