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An education

(di Antonegò)
 

Primo film in lingua inglese della regista danese Lone Wrede Scherfig, An education, dopo aver vinto il Premio del Pubblico al Sundance Film Festival concorrerà agli Oscar 2010, anche come miglior film. Sceneggiato dallo scrittore Nick Hornby e basato sulle autobiografiche memorie della giornalista britannica Lynn Barber, il film narra la storia di una brillante ragazza sedicenne nell’Inghilterra degli anni ’60, quando ancora le scuole erano divise per sessi e l’educazione di una ragazza prevedeva l’insegnamento di portamento e comportamento, di cucina e letteratura. L’educazione dell’adolescente Lynn, in quel periodo della vita in cui si oltrepassa la linea d’ombra, subisce una grossa scossa quando incontra il trentenne David, che le cambierà la vita, portandola per mano lungo la seducente strada che conduce alla rottura degli schemi, al confronto con l’autorità, sino alla consapevolezza della crescita, non senza pagare il conto delle conseguenze.

Il film, pur presentando luoghi comuni tipici del tempo storico in cui si ambienta e del periodo della vita che descrive, scorre piacevolmente, anche se, alla fine, appare più come un film educativo per i giovani che quell’età la stanno ancora vivendo, avendo poco da dire a chi quella età l’ha superata.

Le figure adulte sono un po’ troppo stereotipate e tratteggiate come macchiette, come il poco convincente Alfred Molina o l’arcigna direttrice Emma Thompson. Ma forse è così che gli adulti appaiono a quell’età. L’unica figura capace di dare respiro, pur relegata nello sfondo, è l’insegnante, interpretata dalla brava Olivia Williams.

Niente come le delusioni ci fanno crescere e non importa come cadi, ma come ti rialzi. I libri hanno valore anche se sono in edizione economica e puoi apprezzare un’opera preraffaellita anche se è solo un poster, se hai dentro di te l’umanità per apprezzare ciò che davvero è bello e ha importanza.

E alla fine, chissà, si può anche ritornare a Parigi come se non ci si fosse mai stati…

 
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