Possono un ottimo cast, una buona regia e splendide ambientazioni diventare un film modesto? Purtroppo la somma delle singole parti non sempre porta a un eccellente risultato. Pertanto la pur bravissima giovane Saoirse Ronan, supportata da un eccelso cattivo, Stanley Tucci, nei panni ambigui e inquietanti del “normale” vicino di casa, da una sempre sontuosa Susan Sarandon, da una sempre brava e affascinante Rachel Weisz e da un più che convincente Mark Wahlberg, tutti ben diretti da Peter Jackson (che aspettavamo dal lontano King Kong), danno forma a un film un po’ fiacco e dal sapore di déjà vu, pur corredato da splendidi scenari e da atmosfere tese, oltre che da effetti speciali di pregevole fattura (che ormai ci stupiscono sempre meno, invero).
Ciò che convince poco è la storia, tratta dall’omonimo romanzo di Alice Sebold, che rammenta le atmosfere new age del mediocre “Al di là dei sogni” e il facile sentimentalismo di Ghost.
Insomma, da un’orchestra come quella di cui disponeva il direttore Peter Jackson ci si aspettava di più che un godibile adagio.