Insensibile e senza scrupoli, Mattia (Luca Argentero) è un cinico piccolo imprenditore edile che, dopo aver rinunciato a costruire i ponteggi di sicurezza per il suo cantiere, si ritrova improvvisamente a far fronte ai ricatti di uno sfortunato operaio egiziano Kamal (uno straordinario Hassani Shapi), caduto da un tetto e costretto al gesso dalla vita in su. Per evitare una denuncia da parte dell’operaio Mattia accetta di partecipare ad un concorso da cioccolataio da frequentare sotto mentite spoglie – quelle di Kamal appunto.
Per Mattia, si apriranno le porte di un mondo sconosciuto fatto di integrazione culturale e di dignitosissima povertà, nel tentativo di redimersi dalla sua vita precedente ed evitare, al tempo stesso, una denuncia alle autorità.
Il film di Claudio Cupellini (regista all’esordio) e di Fabio Bonifacci (sceneggiatore) e’ una commedia piacevole in cui si affrontano con leggerezza i temi dell’integrazione razziale e dell’immedesimazione: Mattia ne sara’ inizialmente shoccato, ma, al contatto con l’umanita’ di un mondo cosi’ diverso dal suo, trovera’ la forza di cambiare. Ottimi il cast e la sceneggiatura, in cui non manca una storia d’amore e di equivoci fra Mattia e Violante Placido (nelle parti di una terribile paladina della legge con qualche complesso di troppo), che fara’ forse storcere la bocca ai “puristi” ma che contribuisce a rendere il film godibile alla maggioranza degli spettatori.
Bravo (una vera sorpresa…) Luca Argentero, un Mattia sensibile e spiritoso, e brava Violante Placido (ma non e’ una sorpresa..). Da menzione speciale la prova di Hassani Shapi, un simpaticissimo operaio che fin qui era stato utilizzato soprattutto nelle parti di terrorista nei film inglesi, e di Neri Marcorè, nei panni di un maestro cioccolataio in crisi sentimentale.
Il film è una commedia gustosa sulle qualità curative del cioccolato, qualità che, una volta tanto, fanno bene anche al nostro cinema.