Clyde (Gerard Butler) sta vivendo una tranquilla serata in famiglia, quando qualcuno bussa alla porta: entrano due bruti che lo colpiscono alla testa, lo ammanettano, gli tappano la bocca con un nastro adesivo. Nick deve assistere impotente allo stupro ed all’uccisione della moglie e della figlia da parte del piu’ efferato dei due bruti.
Il procuratore distrettuale (Jamie Foxx) riesce a catturare subito i due delinquenti, ma per prolungare senza rischi la sua carriera di successi in tribunale preferisce patteggiare con il colpevole e dargli solo 3 anni di prigione in cambio della sua accusa del compagno innocente.
Per giustificare questo orribile patteggiamento lo sceneggiatore compie due scelte assurde: la prova del DNA (l’assassino era coperto del sangue delle vittime) non viene ammessa in tribunale dal giudice (!!), e non viene ammessa nemmeno la testimonianza del padre (testimone oculare) perche’ trovato semisvenuto (!!!). Il processo si svolge come da copione e la tremenda vendetta e’ innescata….
Il film, diretto da Gary Gray, e’ il peggiore di quelli che, da qualche tempo, ci vengono propinati in nome del desiderio di vendetta privata: la vendetta che qui viene consumata sul vero colpevole e’ volutamente disumana ed orribile perche’ cosi’ fa piu’ impressione, ed il seguito del film e’ talmente fuori di ogni realta’ che diventa persino ridicolo….
Peccato che attori del calibro di Gerard Butler e Jamie Foxx si siano prestati ad interpretarlo, ma evidentemente anche per loro vale il detto latino “pecunia non olet”.