Parrocchia Gesù Buon Pastore
Fai una donazione per supportare Il Cine-Forum di Carlo e Flavio
Prenota il tuo spazio pubblicitario su questo sito

Vai alla pagina FACEBOOK de Il Cine-Forum di Carlo&Flavio


Visti al Cinema - Consigli e opinioni dei Film nelle sale
Inserisci un tuo commento a questo film



SCRIVI IL TUO COMMENTOPAGINA RECENSIONI
 
The American

(di Fujiko)
 
…..BOH?….diciamo che questa espressione racchiude tutte le sensazioni che si possono provare guardando il film.
Intendiamoci, a me è piaciuto, non dico “molto”, ma ho passato due ore tra bei protagonisti e bei paesaggi, però ci sono tante cose che non convincono e da qui torniamo al riassuntivo “BOH”?

Boh? Perché il protagonista parte senza una storia, senza qualcosa che ci faccia capire perché lo odiano tutti. E’ così dall’inizio del film e per tutta la durata ti aspetti che te lo facciano comprendere, ma spiegazioni non ne arrivano…forse qualche indizio, ma a volte ho avuto l’impressione che fossi io a voler trovare significati per darmi qualche risposta o per fare, tra me e me, l’intenditrice di film d’altri tempi… del tipo ”non c’è un significato esplicito, ma, caro regista, a me non la si fa, io me ne intendo…”!

Boh? Perché il protagonista parte triste, angosciato, tormentato dalla prima scena del film, ma il regista gli fa commettere un gesto che gli provoca scrupoli sulla sua attività solo in seguito e allora prima? Che hai combinato George che stavi già parecchio “Calimerato” subito dopo i titoli di testa?

Boh? Perché qualche tratto intimistico del protagonista è accennato, ma mai approfondito quindi non riesci ad affezionarti a quest’uomo, ma neanche a ignorarlo del tutto…insomma, è il protagonista! qualcosa lì ci starà a fare, no?

Boh? Perché non mi spiego come Anton Corbijn sia approdato a questo film dopo la copertina dell’album degli U2 “The Joshua Tree” e “Control”, film sul leader dei Joy Division Ian Curtis, ma forse qui una spiegazione ce la dà un’affermazione di Corbijn stesso che riferendosi a Clooney spara: <<…a volte, durante le pause tra le riprese, George attaccava il suo iPod al megafono e si metteva a ballare>>. Grazie Anton, non ci sarei mai arrivata da sola.

Boh? Perché l’introverso sicario/assassino/costruttore di pericolose armi per rimanere anonimo in un paesino dell’Abruzzo (nello specifico, Castel Del Monte a 30 km da L’Aquila) e mimetizzarsi tra montanari, meccanici, case chiuse e anziani che trangugiano Montepulciano, adotta la tattica dell’ “Indosso un bel completo di Ermenegildo Zegna che fa sempre la sua porca figura” cambiando, a seconda della camicia che indossa, due paia di occhiali da sole a scena! Ma un bel paio di galosce?!

Il film è però tratto da un racconto di Martin Booth, “A Very Private Gentleman”, e forse tra le sue pagine ci sono le risposte a tutti i miei interrogativi, ma se mi chiedete se troverò il coraggio e/o la voglia di comprarlo e leggerlo per fare i dovuti paragoni vi risponderò “BoH?”, se non altro…per non andare fuori tema!
 
8Sei d'accordo con questa recensione?0
100%
 
0%
 
(di Technino)
 

Una delusione. Il nuovo film di George Clooney, The American, storia dei tormenti di un killer che e’ stato “costretto” ad uccidere una sua amica che l’aveva visto in azione, e’ una vera delusione. 

Lento, con una sceneggiatura povera, il film si basa tutto sulle notevoli capacita’ di recitazione dell’attore ma, malgrado i suoi lodevoli sforzi, la storia non decolla mai, anche per una carenza di dialogo che finisce per annoiare. 

Girato in Svezia ed in Abbruzzo (Castel del Monte e Sulmona) il film ha almeno una buona fotografia, ma per il resto e’ da dimenticare. Tra gli attori comprimari ricordiamo Violante Placido nella parte di una donna di facili costumi, di cui si innamora il killer, ma non era questo il film per esaltarne le doti recitative, a parte una scena di sesso un po’ ose’….

Tra gli altri attori troviamo Paolo Bonacelli nella parte del prete (dovrebbe farsi doppiare, ha una voce che non si puo’ sentire..) e Thekla Reuten, l’attrice olandese che avevamo visto nel bellissimo “In Bruges - La coscienza dell’assassino”, qui nella parte di una killer dagli occhi di ghiaccio.

La regia e’ di Anton Corbijn, che non brilla particolarmente e, stranamente, pur essendo essenzialmente un regista con esperienza nei video musicali (U2 e Depeche Mode), qui non usa la colonna sonora. Ma forse era difficile salvare il film con qualche musica azzeccata…

Da evitare.

 
7Sei d'accordo con questa recensione?1
87%
 
12%
 
SCRIVI IL TUO COMMENTOPAGINA RECENSIONI

TOP PAGE
BLU OTTICA ROMA         ARTPARFUM         INQUADRATURE OBLIQUE
TUTTI GLI ANIMALI           Prenota il tuo spazio pubblicitario su questo sito         

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi
un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7/3/2001 o un giornale on line poichè sprovvisto di registrazione al tribunale nonchè di numerazione progressiva.

© 2007 RealDream - All Rights Reserved