Il film di Giambattista Avellino narra la storia di tre precari, che si scoprono amici in una cena di compagni di liceo: i tre, stanchi delle continue angherie dei rispettivi capi, che mandano avanti i raccomandati trascurando le loro capacita’, decidono di rendere la vita impossibile a quelli che li hanno “scavalcati” ma, per evitare di essere scoperti, si scambiano gli obbiettivi: ciascuno avra’ come obbiettivo il “nemico” dell’altro…
Il film si avvale di due volti molto noti, quelli di Luca Argentero e di Paola Cortellesi, coadiuvati da Paolo Ruffini, ma risente di una sceneggiatura e di dialoghi troppo banali, e quindi si riduce ad una serie di “scherzi” che si susseguono senza riuscire veramente a catturare l’emozione dello spettatore.
La psicologia ed il carattere dei personaggi non vengono approfonditi e quindi, alla fine, risultano piu’ “macchiette” che personaggi veri. Il finale poi e’ infelice perche’ da’ quasi l’impressione di una rassegnazione dei protagonisti all’ineluttabile, che contrasta con tutto quello che avevano fatto prima: passano dalla lotta ai raccomandati alle partite di Subbuteo!
Un film da dimenticare, se non fosse per la partecipazione straordinaria di Giorgio Albertazzi, grandissimo come sempre a caratterizzare un personaggio antipatico ma almeno consapevole di dove stia andando il nostro Paese…