Precisiamo subito una cosa: non si tratta di una commedia sentimentale, ma di un film soprattutto DRAMMATICO, che ha come sottofondo una storia romantica a lieto fine.

Lizzy (Norah Jones), distrutta per la fine di un amore, incontra il proprietario di una tavola calda di NY (Jude Law) e ne riceve comprensione e tenerezza, ma non approfondisce i suoi nuovi sentimenti preferendo iniziare un viaggio lontano da lui e dalla citta’ a cui la legavano troppi ricordi. In questo suo viaggio “catartico”, che durera’ 300 giorni, Lizzy incontrera’ persone disperate che le faranno capire che il suo problema, in fondo, era piuttosto esile e la faranno ritornare, piu’ convinta di se’, al proprietario della tavola calda di NY che non l’aveva mai dimenticata. I personaggi “disperati” incontrati da Lizzy sono un poliziotto che non riesce a rassegnarsi alla separazione della moglie (David Strathairn) affogando il suo amore non corrisposto nell’alcool, la moglie del poliziotto (una bravissima Rachel Weisz), ossessionata dal marito che non le da’ la possibilita’ di cominciare una nuova vita, ed una giocatrice di professione (Natalie Portman), con una estrema solitudine affettiva, che riesce a sentirsi “viva” solo grazie alle false emozioni trasmesse dal gioco.

Il regista Wong Kar-Wai imposta tutto il film con una ricerca maniacale dei primi piani per evidenziare lo stato d’animo dei personaggi, accentuando cosi’ la lentezza del soggetto. Il risultato non e’ purtroppo esaltante ed il film, malgrado la bravura dei protagonisti e la recitazione apprezzabile della Jones alla sua prima esperienza come attrice, non decolla mai e non riesce ad emozionare lo spettatore.

In definitiva, una delusione.