David Fincher ci aveva abituato ad affrontare temi forti, sin da Seven e poi Fight club. Un regista notevole. Quando si è saputo che girava un film su Facebook, lo stupore è stato tanto.
Che c’azzecca Fincher con Facebook, avrebbe detto un certo PM all’epoca d’oro? Ebbene, invece, la storia del creatore di Facebook è avvincente, ben girata e ben interpretata e può essere letta da vari punti di vista: il film di impianto giuridico, la storia del sogno americano, la vita di un genio o di un approfittatore? E ancora, valori come amicizia, amore, lealtà, possono andare a braccetto con soldi, potere e fama? E se i dubbi possono riguardare un uomo qualunque, quanto riguardano un universitario arrogante e geniale, ambizioso e pieno di sé?
Il film (vincitore di 4 Golden Globes e tre Oscar) si beve tutto d’un fiato e tanto più se ne ha sete, quanto più si sa che le vicende narrate sono vere o romanzescamente verosimili, ma, comunque, riguardano persone vere e viventi, fatti reali e accaduti, le cui conseguenze si ripercuotono nella nostra vita di tutti i giorni e sono sulla notizia. Ora.
E stupisce che il vero Zuckenberg abbia permesso che il film si facesse in questo modo… Vanagloria?
Comunque sia, sta a voi decidere se aggiungere il film tra i preferiti o se accettare il contatto. Per quanto mi concerne, il ditino in su del “mi piace”, The Social Network se lo merita.