Che dire? Ormai Woody Allen ha letteralmente raschiato il
fondo del barile e dopo un film su Parigi (“Midnight in Paris”, abbastanza
riuscito) ecco che sceglie l’eterna capitale come location per la sua ultima
fatica … beh fatica, in realtà non deve essere stato particolarmente
difficile per un regista di lunghissima esperienza (un film in media l’anno)
dare alla luce un' opera in cui il maggior sforzo è stato fatto dagli attori, in
buona parte italiani. E talvolta è questa l’impressione che si ha di “To Rome
with love”, che si tratti di un defilè di attori più o meno noti molti dei
quali usati in ruoli piccolissimi. Lo spettatore si potrà divertire a scorgere
nel mucchio addirittura Giuliano “Tex” Gemma, Maria Rosaria Omaggio e Carol
Alt. Ed in più potrà divertirsi a veder spuntar dall’alto i microfoni: una
distrazione oppure uno straniamento “brechtiano” per ricordare al pubblico che
siamo in un film? Il giudizio finale dovrebbe essere negativo e bisognerebbe
invitare i lettori a disertare le sale. In realtà un film di Woody Allen, bello
o brutto che sia, merita sempre la visione e tutto si puo’ dire di “To Rome
with love” tranne che sia noioso. Per farla breve il film scorre bene e fa
trascorrere 2 ore (compresa la pausa) in serenità. Bisogna solo augurarsi che
per il futuro Woody si rimbocchi le maniche e dia vita ad un nuovo “Zelig”.
Dimenticavamo la trama… ma non ha molta importanza. In poche righe: ci troviamo a Roma (ovviamente) e assistiamo all’alternarsi di vari
episodi tragicomici che coinvolgono un impiegato (Roberto Benigni) che
all’improvviso (ed inspiegabilmente come accade in Italia) diventa una star,
una coppia che per un po’ si “scoppia”, un ragazzo (Jesse Eisenberg, già
protagonista di “The Social Network”) che si invaghisce di un’amica della sua
fidanzata e così via… Ah! C’è pure un cantante lirico che dà il suo meglio
sotto la doccia.