Dopo la morte di Harvey Dent (nel secondo capitolo), primo
cittadino di Gotham City, causata apparentemente da Batman, il pipistrello non
gode ovviamente di ottima fama, ma la città sembra essere stata definitivamente
ripulita dal crimine e non ha più bisogno di lui.
Solo il commissario Gordon sa come sono andati realmente i fatti e soffre di
rimorsi di coscienza per non averli raccontati.
Batman è scomparso da otto anni e contemporaneamente Bruce Wayne vive nella sua
reggia isolato dal resto del mondo …
Solo un pericoloso criminale, Bane, risveglia l’uomo e il suo alter ego
mascherato, forse l’unico in grado di fermare l’imminente pericolo di una
rivolta popolare e di un’esplosione atomica!!!
Ottima conclusione per la trilogia di Nolan che continua a narrare le vicende
del supereroe della DC Comics inserendolo in un contesto reale e attuale, con
tutti i suoi problemi politici ed economici.
Ad aggiungere carne al fuoco troviamo la nuova Catwoman, la bella e brava Anne Hathaway
anche se, per chi vi scrive, nessuna donna gatto ha ancora eguagliato la favolosa
Michelle Pfeiffer del Batman “burtoniano”.
Molti richiami al primo capitolo della saga che per l’occasione va rivisto e riapprezzato.
Molta anche l'introspezione psicologia dei personaggi, forse troppa o
semplicemente mal dosata in un film che richiederebbe più azione e meno
pensieri, più che altro per non arrivare a confezionare 164 minuti di pellicola
che alla fine finiscono solo per appesantire l’intera storia.
Il finale è strepitoso e forse vale tutto il film, ma di certo non basta a far
entrare quest’ultimo Batman tra i maggiori successi del regista.