Fuggendo dai prirati dell’aria, la giovane Sheeta incontra Pazu,
un ragazzo che la protegge e si prende cura di lei. La ragazza sembra essere
inseguita a causa di una pietra misteriosa che tiene al collo e la pietra
sembra essere legata ad una altrettanto misteriosa città, Laputa, nascosta nel
cielo e di cui si narra solo nelle leggende.
Il film contiene tutto il pensiero e la poetica del regista
nipponico Miyazaki, ma rappresenta anche uno dei più avventurosi lungometraggi
dello Studio Ghibli, coniugando all’azione, mitologia e mistero. Il nome della
città di Laputa è attinto direttamente dall’avventura classica de “I viaggio di
Gulliver”, mentre nel film è descritta come una sorta di Atlantide. Ma Laputa è
anche il luogo simbolo della perdizione umana incline al possesso e al
perseguimento del potere.
Ispirato nei personaggi principali alla fortunata serie tv
dello stesso regista, “Conan il ragazzo del futuro”, non manca anche in questo
caso di dispiegare un insieme di caratterizzazioni sempre molto particolari ed
eccentriche.
Un film entusiasmante, fortunatamente recuperato dagli
archivi e presentato, dopo 25 anni, finalmente anche nelle sale italiane!
Grazie Lucky Red!