Enrico Oliveri (Toni Servillo) è il segretario del principale partito di sinistra. Durante un congresso viene contestato. Sarà questa la goccia che farà traboccare il vaso. Già in crisi a causa della perdita dei consensi testimoniata dai sondaggi decide di abbandonare tutto e tutti (compresa la moglie) e di rifugiarsi a Parigi da una sua fiamma del passato, Danielle (Valeria Bruni Tedeschi), sposata con un noto regista asiatico molto apprezzato da Enrico (che, sorpresa, ignorava fosse il marito). A Roma intanto il suo braccio destro Andrea Bottini (Valerio Mastrandrea), cerca di nascondere il tutto facendo credere che Enrico sia momentaneamente malato. Ma ovviamente non potrà continuare a mentire a lungo. Così decide di andare a trovare il fratello gemello, professore di filosofia da poco dimesso da una casa di cura. Sarà proprio quest’ultimo ad avere una geniale intuizione…
“Viva la libertà”, quarto film diretto da Roberto Andò, può essere letto innanzitutto come una critica surreale della sinistra di oggi. Ma il regista, tra l’altro studioso di filosofia, va oltre e, sempre in modo surreale e anche divertente (si pensi all’ incontro danzato con la cancelliera tedesca), ci offre un’analisi su di un uomo privo di esperienza in campo politico ma che affidandosi esclusivamente alla sua saggezza riesce a raccogliere in pochissimo tempo grandi consensi.
Film di alto livello, diretto con mano sicura da un regista che vanta esperienze anche in campo teatrale e che non poteva trovare un attore migliore di Toni Servillo (qui in un doppio ruolo come ne “L’uomo in più” di Sorrentino), anche lui grande attore teatrale oltre che cinematografico. Ed è sicuramente grazie a Servillo che il film acquista un valore prezioso.
Assolutamente consigliato "Viva la libertà" è un film imperdibile per gli stimatori di Servillo. Che fortuna per il cinema italiano avere attori come lui!