Juno è uno di quei film che rientra nella mia lista personale dei film sopravvalutati.
Sopravvalutato sia in positivo che in negativo a cominciare dalla candidatura all’Oscar come migliore attrice (poi perso) per Ellen Page fino ad arrivare a chi lo stronca per la “crudezza” del linguaggio o della storia...
Juno è semplicemente una bellissima commedia, forse un po’ fuori dai soliti schemi a cui l’America ci ha abituati; una commedia che fa ridere, commuovere e anche riflettere, ma neanche poi tanto, su tematiche come l’aborto e l’adozione.
La protagonista è una 16enne (l’attrice ne ha 21) che rimane “irresponsabilmente” incinta e decide di risolvere il problema dando in adozione il bambino non appena sarà nato.
Attraverso questa traccia, scorrono sullo schermo un insieme situazioni che una ragazza apparentemente dura e risoluta, ma forse è solo una maschera per proteggersi, deve affrontare entrando in contatto con il mondo degli adulti: dal confessare l’accaduto ai suoi genitori, al rapporto con i futuri genitori adottivi con tutti i loro problemi da adulti, fino alla sensazione indescrivibile di diventare mamma e la riscoperta, stavolta più consapevole, dell’amore adolescenziale.
Davvero un bel film caratterizzato da un linguaggio che dovrebbe essere quello di “noi giovani d’oggi”, ma che forse lo scimmiotta solamente.
A questo proposito è divertente citare il fatto vero che a partecipare alla sceneggiatura è stata scelta una donna che aveva aperto un blog su internet in cui scriveva con lo stesso linguaggio ed umorismo conferito poi alla protagonista; il suo nome d’arte è Diablo Cody, bizzarra figura ed ex spogliarellista che ha meritatamente vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura.