Il film su Noe’ ed il Diluvio Universale, del Regista Darren Aronofsky e dello sceneggiatore Ari Handel (entrambi di educazione ebraica) e’ soprattutto un grande spettacolo, che pero’ segue nei punti principali la Bibbia e la scarna descrizione che vi e’ riportata nei capitoli dal 5 al 9 della Genesi: poche pagine con descrizioni concise e, talvolta, ermetiche.
Il regista pero’ aggiunge di suo un impatto visivo assolutamente spettacolare (il film e’ girato in Islanda, terra meravigliosa e primordiale), con uno studio psicologico dei personaggi fatto tutto di primi piani, che si giovano delle espressioni potenti di un grande Russel Crowe e di quelle piene di sentimento e sensibilita’ della moglie, interpretata da una bravissima Jennifer Connelly (la ricordiamo accanto a Russel Crowe anche nel film da Oscar “A Beautiful Mind”), ed Emma Watson (l’Ermione della serie Harry Potter) qui alle prese con un’interpretazione drammatica che la fa scoprire attrice dotata di notevole talento.
Nella Bibbia in realta’ non si parla delle storie delle donne che componevano la famiglia di Noe’, ma nel film il regista e lo sceneggiatore introducono, giustamente, l’elemento femminile che aggiunge drammaticita’ al racconto quando un Noe’ sempre piu’ invasato, interpretando male il volere divino, rischia di uccidere la propria discendenza.
Il film e’ pervaso da una luce tenebrosa che rende tutte le scene altamente drammatiche, con scene di massa spettacolari (l’attacco all’arca da parte di chi era rimasto fuori) e personaggi come gli angeli scesi sulla Terra per aiutare Adamo contro la volonta’ del Creatore, e per questo puniti ingabbiandoli in poderose armature di roccia.
Nell’Arca il regista e lo sceneggiatore aggiungono anche un personaggio non presente nel racconto biblico, l’ultimo discendente di Caino, che riesce a salire a bordo non visto e dara’ vita ad una lotta all’ultimo sangue con Noe’, contrapponendo al misticismo di quest’ultimo il suo attaccamento ad una vita che non prevede interventi divini.
In conclusione, un film che miscela in maniera riuscita vari elementi tipici del Fantasy al racconto biblico e, grazie anche agli intensi primi piani che mettono a nudo i sentimenti dei protagonisti, riesce ad emozionare lo spettatore. Da vedere.