Oren Little (Michael Douglas) è un agente immobiliare bravissimo ma, se si tratta di avere delle relazioni con il prossimo, diventa improvvisamente malvagio, superficiale ed acido: in una parola, odioso.
Quando il figlio Luke, ex tossicodipendente, gli chiede di badare alla figlia Sarah, nell'attesa che esca dalla prigione, Oren si dimostra subito insensibile e non disposto ad aiutarlo. L'arrivo della piccola viene invece salutato con affetto dalla vicina di casa di Oren, Leah (Diane Keaton), una cantante ancora distrutta dalla morte del marito. La donna è dolce e protettiva nei confronti della bambina e se ne prende cura senza pensarci due volte, entrando anche in conflitto con il nonno Oren. Questo l'incipit del film, che si rivela delizioso, con un dialogo spassoso ed attori di straordinario carisma.
D'altronde non poteva essere che cosi', visto che il regista e' quel Rob Reiner che, insieme a Nora Ephron, e' il miglior regista di commedie romantiche americane (ricordiamo, uno per tutti, Harry ti presento Sally), e qui si giova dello script di una sceneggiatore bravissimo, Mark Andrus, autore di quel gioiello di film che e' Qualcosa e' cambiato, con cui Mike Nicholson ed Helen Hunt vinsero l'Oscar come migliori attori protagonisti.
Nel raccontare la storia del film Reiner si avvale di due protagonisti formidabili: Michael Douglas e' perfettamente a suo agio nella parte dell'odioso Oren Little, con una recitazione mai sopra le righe e piena di ironia, e riesce anche ad evidenziare con sensibilita' e misura il lato "buono" (nascosto) del personaggio; Diane Keaton, qui in una delle sua migliori interpretazioni, da' a Leha tutta la sensibilta' e dolcezza che doveva avere, senza ricorrere a quelle "mossette" che qualche volta rendono ridondante la sua recitazione: gli occhi di Leah ed il suo sorriso bastano ed avanzano per farci amare il personaggio. Nel film abbiamo anche modo di apprezzarne le qualita' canore, con una voce ed interpretazione molto coinvolgenti.
Tra gli altri protagonisti citiamo l'immarcescibile Frances Sternhagen (che ricordiamo nei panni della dottoressa che aiuta Sean Connery in Atmosfera Zero), la caustica segretaria di Oren, con cui da' vita a battibecchi molto divertenti.
In conclusione, Mai così vicini è un film di gran classe, con una regia e sceneggiatura di ottimo livello, che vengono ulteriormente valorizzate da due attori straordinari nelle rispettive parti. Un prodotto di qualità che non deluderà gli estimatori del cinema di Rob Reiner.