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John Wick

(di Technino)
 

Con un action movie adrenalinico e iperrealista, segnato da una violenza fumettistica e da una mescolanza di registri, Keanu Reeves torna a un cinema più ludico, diretto con mano sicura dai due ex stunt Chad Stahelski e David Leitch

John Wick e' un action movie che segue le linee di tendenza che attualmente caratterizzano il genere: un'ambientazione urbana, un killer non piu' giovane, che e' uscito dal giro e vive un'esistenza innaturalmente tranquilla; una minaccia rappresentata da bande criminali organizzate; il "risveglio" del guerriero dormiente nel protagonista in seguito a un torto subito, che ne fa una macchina per uccidere spietata e quasi invincibile. 

Una delle caratteristiche del film è il suo iperrealismo, con una violenza fumettistica che stempera gli eventi drammatici e le sparatorie: il protagonista e i suoi nemici sembrano muoversi in un universo fantastico, dai contorni pulp, che rende in un certo senso più facile la sospensione dell'incredulità quando si assiste alle mirabolanti imprese del protagonista.  

Il carattere fantastico del soggetto trova comunque un suo contrappeso nella descrizione, schematica ma efficace, del personaggio interpretato da Reeves, mettendone in luce i tormenti dell'animo attraverso i ricordi di una relazione spezzata prematuramente dal destino: l'uso di brevissimi flashback, che ci fanno vedere il protagonista che aveva rinunciato per amore al suo passato violento, si alterna con la rappresentazione, nella prima parte del film, di una solitudine negli spaziosi interni di una casa vuota, illuminata da colori freddi, e nelle solitarie corse in auto con cui il personaggio di Wick cerca di lenire il dolore.

 

L'episodio che spinge Wick a tornare al suo "mestiere" di killer e' piuttosto semplice: l'ingresso in casa di malviventi e l'uccisione del cucciolo di cane regalatogli dalla compagna scomparsa, unico legame che ancora lo ancorava al suo amore scomparso ed all'umanita' da poco riscoperta. Reciso tale legame col passato recente, John Wick tornera' ad essere la macchina per uccidere che era stato: lo spietato killer che il mondo del crimine conosceva come l'"Uomo Nero". 

Il resto del film è una iperrealistica cavalcata sulle ali di una violenza spesso esagerata, con sparatorie, lotte corpo a corpo, uccisioni rapidissime ed un protagonista che unisce una buona resa nelle sequenze d'azione all'inevitabile mono-espressivita' che il personaggio richiede.

Combattono contro il redivivo Reeves una dark lady, interpretata efficacemente da Adrianne Palicki, un killer (Willem Dafoe) compagno di vecchie avventure, ed il cattivo di turno, un mafioso russo interpretato benissimo dall'attore svedese Michael Nyqvist, non nuovo a ruoli del genere (lo ricordiamo il Mission Impossible - Protocollo fantasma).

In conclusione: se amate gli action-movie questo non vi deludera'.
 
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