Riggan Thompson (Michael Keaton) è una star che ha raggiunto un grandissimo successo cinematografico nel ruolo di Birdman, supereroe alato e mascherato. Ma la celebrità gli ha portato il fallimento del matrimonio con una donna che amava, una figlia ribelle che si e' dovuta disintossicare dalla droga in cui si era rifugiata per la mancanza di affetto del padre, e la sensazione di essere un attore insignificante, preda solo dello star system di Hollywood.
Abbandonato il ruolo di Birdman per sua scelta, Riggan vuole dimostrare di essere anche un bravo attore. Impegna allora tutto il capitale guadagnato con i film per lanciarsi in una folle impresa: scrivere l'adattamento del racconto drammatico di Raymond Carver "Di cosa parliamo quando parliamo d'amore", e dirigerlo e interpretarlo in uno storico teatro di Broadway. Nell'impresa vengono coinvolti la figlia ribelle Sam (Emma Stone), appena uscita dal centro di disintossicazione, l'amante Laura (Andrea Risenborough), l'amico produttore Jake (Zach Galifianakis), Lesley, un'attrice alla sua prima esperienza a Broadway (Naomi Watts), e Mike, un attore di grande talento ma di pessimo carattere (Edward Norton).
Il regista messicano Alejandro Gonzalez Inarritu (che ricordiamo per il film "21 grammi") utilizza una serie continua di piani sequenza per mettere a nudo l'animo di Riggan, con la cinepresa che segue il protagonista all'interno del teatro, nei corridoi e nel camerino, dove l'attore e' ossessionato dalla voce cavernosa del suo alter-ego Birdman, che gli ricorda quando era famoso ed apprezzato da tutti, mettendolo di fronte alle difficolta' che incontra per farsi apprezzare come attore in un ruolo diverso. L'occhio del regista segue anche Sam, la figlia di Riggan, che sembra non essere ancora uscita dai problemi della recente disintossicazione, la sua amante Laura, che sente che la relazione sta per finire, e Mike, con tutte le sue assurde fissazioni di attore, dotato pero' di grande talento.
Fatta la premessa che si tratta di un bel film (testimoniato dal fatto che ha avuto 9 Nominations per l'Oscar del 2015, tra cui: miglior film, migliore regia, migliore sceneggiatura originale, migliore attore protagonista (Michael Keaton), migliore attrice protagonista (Emma Stone), migliore attore non protagonista (Edward Norton)), si deve pero' dire che talvolta scorre molto lentamente, appesantito da troppi dialoghi che potevano essere tagliati in fase di montaggio. Anche il finale, amaro, sembra costruito artificiosamente per dare alla pellicola un "tocco d'artista" a tutti i costi, anche se da un punto di vista logico mal si lega con le scene precedenti.
In conclusione: il film e' da vedere, ma preparatevi ad una regia particolare, che potra' non piacere a tutti, e ad un finale amaro, volutamente artificioso. Il film non e' adatto ai bambini, malgrado il titolo: non ci sono supereroi, solo le debolezze dell'animo umano.