Nel 2008 la Marvel e Kevin Feige diedero vita, con Iron Man, al progetto del Marvel Cinematic Universe. La consacrazione definitiva di questo progetto è arrivata tre anni fa con il film The Avengers, con Joss Whedon alla regia.
L'elemento che più di tutti rende il progetto cinematografico Marvel unico è l'aver inserito in esso una forza coesiva che unisce i film completandoli l'un l'altro, ma rendendoli anche fruibili singolarmente. Non si discosta da questa idea Avengers - Age of Ultron: il film apre mostrandoci gli eroi Marvel impegnati in combattimento, in una scena d'azione frenetica, aperta da un piano sequenza che segue, uno dopo l'altro, i personaggi impegnati in battaglia. L'inizio del film ci fa capire che il regista vuole sviluppare un progetto che, partendo dal precedente episodio di The Avengers, vuole andare avanti e porsi nuovi obbiettivi.
E lo fa, spingendo sull'acceleratore dell'azione, mettendo in scena grandi battaglie in modo sempre più creativo e distruttivo (basta pensare al possente faccia a faccia tra Hulk e l'armatura Hulkbuster di Tony Stark), con scontri e lotte condite da immagini di grandissimo impatto, un dispiego di mezzi tecnici all'avanguardia, portandoci dalla Sukovia a New York passando per la Corea e l'Africa, per una varietà di situazioni e locations che rende la pellicola visivamente ricca e mai ripetitiva.
Fatta questa premessa, c'e' da dire che questo secondo film sugli Avengers presenta tre punti di debolezza rispetto al primo: il "Villain" Ultron, un robot dotato di intelligenza artificiale e quasi onnipotente, rimane un po' distante e non ci cattura come faceva il perfido Loki, interpretato dal bravissimo Tom Hiddleston nell'episodio precedente. Per cercare di bilanciare questa "debolezza" nella versione in lingua originale e' stato scelto l'attore James Spader per dare la sua voce profonda ed inquietante ad Ultron, ma nel doppiaggio in italiano ovviamente questo effetto si perde, e comunque nemmeno la voce di James Spader poteva equilibrare la mancanza di un cattivo carismatico come Loki. Il secondo punto di debolezza riguarda Thor (Chris Hemsworth), non per limiti della sua interpretazione, sempre all'altezza, ma perche' nella sceneggiatura il personaggio e' stato sfruttato meno di quanto ci si aspettasse. Il terzo punto di debolezza riguarda i dialoghi, che anche se contengono situazioni e battute brillanti, sono in questo film meno divertenti di quelli del primo: si ride di meno.
A parte le considerazioni fatte sopra, il nuovo film rimane godibilissimo, anche grazie ad un cast di interpreti bravissimi ed affiatati. Per tutti gli appassionati Marvel e' un "must see".