Sono passati trent'anni dall'ultimo film della saga di Mad Max (Interceptor, Il guerriero della strada e Mad Max oltre la sfera del tuono), che aveva fatto conoscere al grande pubblico un regista-sceneggiatore visionario come George Miller, ed un giovane attore di talento, Mel Gibson. Presentare dopo tutto questo tempo un quarto capitolo della saga poteva apparire rischioso e destinato all'insuccesso.
Invece George Miller riprende in mano la sua creatura, e i trent'anni trascorsi sembrano solo aver reso ancora più lucido lo sguardo del regista ed averne aumentato la fame di spettacolarità e follia. Perché questo film è un sequel riuscitissimo, un ritorno alle origini aggiornato e adattato al cinema di oggi, con un ritmo nell'azione che lascia letteralmente senza fiato.
Mad Max - Fury Road è un film incentrato su un unico e lunghissimo inseguimento, interrotto da pochissime e brevi pause, che però non risulta mai stancante o già visto, riuscendo a regalare un crescendo inesorabile di spettacolarità e tensione, con una colonna sonora incalzante che accompagna benissimo l'azione, e con scene che sembrano studiate da coreografi circensi per quanto sono belle e spettacolari. Da un punto di vista tecnico il film è assolutamente straordinario, il montaggio è perfetto ed il lavoro degli "stuntman" talmente rischioso da rasentare l'impossibile: il numero di esplosioni ed acrobazie, in auto o senza, richieste dalle riprese e' enorme.
Ma per quanto la spettacolarità, l'aspetto tecnico e la resa visiva del film siano certamente gli aspetti che più colpiscono nell'immediato, quello che rende speciale questo film è il lavoro fatto da Miller sulla sceneggiatura e la chiara volontà di voler sovvertire le regole abusate dei blockbuster, allontanandosi rapidamente dai tanti cliché che a prima vista sembrerebbero essere invece presenti: l'inevitabile rapporto sentimentale tra i due protagonisti, le figure femminili indifese, la ricerca di un paradiso lontano.
Il film ha pochissimo spazio per dialoghi o per spiegazioni, ma si limita spesso a raccontare il minimo necessario; nonostante questo riesce comunque ad ampliare ed approfondire un universo già ricco in partenza, e a caratterizzare molto bene sia i protagonisti che gli antagonisti. A brillare su tutti ci sono ovviamente Tom Hardy e Charlize Teron: il primo interpreta un Max ormai tormentato e braccato dal suo passato e vittima della violenza di una banda di esseri degradati e deviati; l'attrice è invece la carismatica e coraggiosa Imperator Furiosa, una guerriera che non si è fatta ammaliare dal potere ma anzi sceglie di rimanere fedele al suo passato e alla dignità degli esseri umani, in particolare delle donne.
Si tratta di due antieroi, ma (oltre ovviamente alla bravura degli attori) è il modo in cui lo script li utilizza e li fa interagire tra loro che supera le usuali dinamiche di coppia e che proprio per questo dona loro una profondità ed un fascino che è certamente superiore a quanto sembrerebbe emergere dagli scarni dialoghi.
Miller lascia che siano gli sguardi a parlare e che sia lo spettatore a riempire quei silenzi, a far propria la loro storia, la loro missione e anche il loro futuro. Ci sarà un sequel? Speriamo di si', questo nuovo Mad Max - Fury Road lo meriterebbe.