L'ultimo episodio della saga, Mission Impossible - Protocollo Fantasma, risaliva a quasi quattro anni fa ed aveva avuto il merito di intraprendere in maniera decisa la strada dell'autoironia, come mai si era visto prima nella serie con protagonista l'agente speciale dell'IMF (Impossible Mission Force) Ethan Hunt. Questo era stato ottenuto grazie a tutta una serie di momenti divertenti in cui il film diretto da Brad Bird si prendeva felicemente poco sul serio, riuscendo così a intrattenere e far ridere lo spettatore, dandogli però al contempo la possibilità di assistere a una serie di sequenze d'azione e a una trama molto avvincenti.
Christopher McQuarrie, regista e sceneggiatore di questo film insieme a Bryan Singer, continua nella direzione già tracciata da Protocollo Fantasma. Con questo Mission Impossible - Rogue Nation, infatti, scrive e dirige una sorta di action-comedy convincente, in cui le adrenaliniche sequenze d'azione, quando portate agli estremi, sono segnate da una componente palesemente autoironica e divertente.
Il legame tra Protocollo Fantasma e Rogue Nation, d'altronde, è evidente fin dalla trama: Rogue Nation si focalizza proprio sulla caccia al temibile gruppo terroristico citato alla fine di Protocollo Fantasma. Questa volta, però, l'IMF è stata ufficialmente destituita e l'agente Hunt, ricercato dallo stesso capo della CIA (Alec Baldwin) poiché sospettato di essere ormai del tutto fuori controllo, può contare solo sull'appoggio di alcuni fidati colleghi e, forse, dell'ambigua e letale "femme fatale" Ilsa Faust, interpretata dalla convincente ed atletica attrice svedese Rebecca Ferguson, due occhi che bucano lo schermo.
Rogue Nation ci tiene davvero molto a non prendersi sul serio e lo dimostra apertamente sin dalla primissima sequenza in cui Ethan salta al volo su un aereo in decollo, senza che nessuno riesca ad aprirgli lo sportello per entrare, con divertenti battute dei vari membri della squadra che partecipano alla missione.
Sempre a proposito di azione, molto affascinante è la lunga sequenza dell'Opera di Vienna in cui, dietro le quinte di una rappresentazione della Turandot di Puccini, si consuma un duello senza esclusione di colpi che coinvolge contemporaneamente più personaggi e rimanda alle atmosfere tipiche del più classico cinema di spionaggio.
In conclusione, un film in perfetto equilibrio tra action e commedia, coinvolgente e spassoso, che vi terra con il fiato sospeso per due ore senza calare di ritmo.